Che cosa è la pensione di vecchiaia contributiva
La pensione di vecchiaia contributiva è un’opportunità riservata a quei lavoratori che non hanno maturato anzianità contributiva prima del 31 dicembre 1995 e quindi rientrano nel sistema pensionistico integralmente contributivo. Questo significa che la pensione viene calcolata esclusivamente sulla base dei contributi versati durante l’arco della vita lavorativa, senza tenere conto delle regole del vecchio sistema retributivo (basato sugli ultimi stipendi percepiti).
Si tratta di una prestazione pensata per coloro che non possono accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria (67 anni), e che consente di ottenere una pensione con un minimo di soli 5 anni di contributi effettivi.
La pensione di vecchiaia contributiva diventa un’opzione obbligata per quei lavoratori soggetti al calcolo interamente contributivo che non riescono a soddisfare i requisiti per la pensione di vecchiaia ordinaria. Per quest’ultima, infatti, oltre al raggiungimento dei 67 anni di età, è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi. Inoltre, l’importo della pensione deve essere almeno pari all’assegno sociale, che per il 2024 è fissato a 534,41 euro mensili.
In altre parole, la pensione di vecchiaia ordinaria non è accessibile ai lavoratori che non hanno contributi versati prima del 1996 e che non raggiungono, con i contributi accumulati, un assegno pensionistico pari almeno all’importo dell’assegno sociale. Per questi lavoratori, l’unica opzione possibile rimane la pensione di vecchiaia contributiva, accessibile al compimento dei 71 anni, con un minimo di 5 anni di contributi effettivi e senza la necessità di rispettare un importo minimo di pensione.
Vediamo insieme i dettagli di questa misura, i requisiti necessari e come viene calcolata.
Requisiti per la Pensione di Vecchiaia Contributiva
I lavoratori che possono beneficiare della pensione di vecchiaia contributiva devono soddisfare specifici requisiti. In particolare, possono accedere a questa forma di pensionamento solo coloro che:
- Non hanno versato contributi prima del 1° gennaio 1996. Questi lavoratori, privi di anzianità contributiva precedente a tale data, sono soggetti al calcolo della pensione con il sistema contributivo integrale.
- Hanno almeno 5 anni di contributi effettivi. Non sono considerati validi i contributi figurativi (ossia quelli accreditati in assenza di un reale versamento da parte del lavoratore o del datore di lavoro, come ad esempio i periodi di malattia o disoccupazione).
- Hanno compiuto 71 anni di età. A differenza della pensione di vecchiaia ordinaria, che richiede il raggiungimento dei 67 anni, per la pensione contributiva è necessario attendere fino ai 71 anni.
- Cessazione del rapporto di lavoro subordinato: Per ottenere la pensione, è necessario cessare il rapporto di lavoro subordinato (ovvero l’impiego alle dipendenze di un datore di lavoro). Tuttavia, non è obbligatorio cessare l’attività di lavoro autonomo, il che consente ai lavoratori autonomi di continuare a lavorare anche dopo aver ottenuto la pensione.
Calcolo della Pensione di Vecchiaia Contributiva
Il calcolo della pensione di vecchiaia contributiva segue le regole del sistema contributivo, introdotto con la Riforma Dini del 1995 (Legge n. 335/1995). Questo sistema si basa sui contributi accantonati durante l’intera carriera lavorativa, i quali vengono rivalutati annualmente in base all’andamento del PIL nominale (Prodotto Interno Lordo).
Passaggi per il calcolo:
- Accantonamento dei contributi: Durante la carriera lavorativa, i contributi previdenziali versati dal lavoratore e dal datore di lavoro vengono accantonati in un montante contributivo, che rappresenta il capitale accumulato per il futuro pensionamento.
- Rivalutazione del montante contributivo: Ogni anno, il montante contributivo viene rivalutato in base al tasso di capitalizzazione, che è collegato alla crescita quinquennale media del PIL nominale. Questo significa che il valore dei contributi cresce nel tempo, anche se non vengono più effettuati versamenti, purché l’economia del Paese cresca.
- Coefficiente di trasformazione: Al raggiungimento dell’età pensionabile (71 anni), il montante contributivo viene convertito in una pensione annua utilizzando un coefficiente di trasformazione. Questo coefficiente varia in base all’età del lavoratore: più è alta l’età al momento del pensionamento, più elevato sarà il coefficiente di trasformazione e, di conseguenza, l’importo della pensione.
Pensione di Vecchiaia Ordinaria: Differenze
Per comprendere meglio le specificità della pensione di vecchiaia contributiva, è utile confrontarla con la pensione di vecchiaia ordinaria, che prevede requisiti più stringenti:
- Anzianità contributiva: La pensione di vecchiaia ordinaria richiede almeno 20 anni di contributi e l’età minima di 67 anni.
- Importo minimo: Per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria è necessario che l’importo della pensione sia almeno pari all’assegno sociale (pari a 534,41 euro mensili nel 2024). Se il lavoratore non raggiunge questo importo, non può accedere alla pensione ordinaria e dovrà attendere i 71 anni per ottenere la pensione di vecchiaia contributiva, per la quale non è previsto un importo minimo.
Beneficiari della Pensione di Vecchiaia Contributiva
I beneficiari della pensione di vecchiaia contributiva sono quei lavoratori che:
- Non hanno anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.
- Hanno almeno 5 anni di contributi effettivi accreditati dopo il 1996.
- Hanno raggiunto i 71 anni di età.
Inoltre, è possibile accedere alla pensione contributiva anche attraverso il computo presso la Gestione Separata INPS, a condizione che il lavoratore abbia almeno 15 anni di contributi, di cui almeno 5 maturati dopo il 1996, e meno di 18 anni di contributi totali accreditati al 31 dicembre 1995.
Esempio Pratico 1: Francesco
Marco è un lavoratore nato nel 1953 che non ha alcuna anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. Durante la sua carriera lavorativa, ha versato contributi per soli 5 anni, tutti successivi al 1996. Al compimento dei 71 anni, nel 2024, Francesco potrà accedere alla pensione di vecchiaia contributiva, nonostante il suo basso numero di anni di contribuzione. L’importo della sua pensione sarà calcolato interamente secondo il sistema contributivo, in base al montante contributivo accumulato nei 5 anni di lavoro.
Esempio Pratico 2: Gianmario
Gianmario, nato nel 1950, ha accumulato solo 5 anni di contributi nella sua carriera lavorativa, di cui una parte accreditata prima del 31 dicembre 1995. Gianmario non può accedere alla pensione di vecchiaia contributiva con soli 5 anni di contributi, poiché non soddisfa il requisito di essere privo di anzianità contributiva antecedente al 1996. Inoltre, non ha nemmeno la possibilità di optare per il computo presso la Gestione Separata, poiché questa opzione richiede almeno 15 anni di contribuzione complessiva.
Altre Pensioni con 5 Anni di Contributi
Oltre alla pensione di vecchiaia contributiva gestita dall’INPS, anche alcune casse professionali permettono ai loro iscritti di ottenere una pensione con un minimo di 5 anni di contributi, ma con regole specifiche. Ad esempio:
- La Cassa dei Dottori Commercialisti (CNPADC) consente agli iscritti senza contribuzione antecedente al 2004 di andare in pensione con 62 anni di età e 5 anni di contribuzione.
- La Cassa degli Psicologi (ENPAP) e la Cassa degli Infermieri (ENPAPI) permettono di ottenere una pensione con 65 anni di età e 5 anni di contributi.
Altri Trattamenti Previdenziali con 5 Anni di Contributi
I lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dell’INPS (come il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti o le gestioni speciali per lavoratori autonomi) possono accedere anche ad altri trattamenti previdenziali con 5 anni di contributi, come:
- Assegno ordinario di invalidità: Se la capacità lavorativa del lavoratore è ridotta di oltre i due terzi, è possibile ottenere un assegno con almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati negli ultimi 5 anni.
- Pensione di inabilità: I lavoratori che risultano permanentemente inabili a qualsiasi attività lavorativa possono ottenere la pensione di inabilità con almeno 5 anni di contributi, di cui 3 accreditati negli ultimi 5 anni.