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Guida alla Gestione Separata INPS

Indice

Introduzione

La Gestione Separata INPS è stata istituita nel 1995 (Legge n. 335/1995) con l’obiettivo di coprire i lavoratori autonomi e parasubordinati che non erano iscritti ad altre casse previdenziali. 

La sua creazione rispondeva alla necessità di garantire una copertura previdenziale a una crescente fascia di lavoratori che operavano in maniera indipendente, spesso attraverso contratti di collaborazione o come liberi professionisti senza una cassa di categoria. Si tratta principalmente di lavoratori autonomi e parasubordinati che non hanno una cassa previdenziale di riferimento.

Secondo i dati pubblicati (2023) dall’INPS, gli iscritti alla Gestione Separata hanno superato i 3 milioni di lavoratori, di cui una parte significativa sono professionisti senza cassa e collaboratori.

Negli ultimi anni, la Gestione Separata ha continuato a evolversi, adattandosi ai cambiamenti del mercato del lavoro e includendo nuove categorie di lavoratori. È probabile che, in futuro, questo strumento continui a svolgere un ruolo cruciale nel garantire una copertura previdenziale per tutte quelle forme di lavoro che non rientrano nelle tradizionali categorie del lavoro subordinato.

La sfida principale per il sistema rimane quella di garantire una sostenibilità nel lungo termine e di rispondere alle nuove esigenze dei lavoratori autonomi e parasubordinati in un mercato del lavoro sempre più flessibile e dinamico.

Chi è tenuto a iscriversi alla Gestione Separata INPS?

I soggetti che devono iscriversi alla gestione separata sono:

1. Professionisti senza Cassa Previdenziale

I professionisti senza Cassa sono quei lavoratori autonomi che esercitano una professione non regolata da un albo o un ordine professionale con una propria cassa previdenziale (es. avvocati, ingegneri, medici). Si stima che i professionisti rappresentino circa il 30-35% del totale degli iscritti.

Rientrano in questa categoria:

  • Consulenti aziendali
  • Consulenti informatici
  • Traduttori
  • Grafici freelance
  • Web designer

Questi lavoratori non hanno una propria cassa previdenziale di categoria (come avvocati, medici o ingegneri) e pertanto sono obbligati a iscriversi alla Gestione Separata INPS per ottenere una copertura pensionistica e, in alcuni casi, per malattia e maternità.

2. Collaboratori Coordinati e Continuativi (Co.Co.Co.)

I collaboratori coordinati e continuativi sono lavoratori che svolgono attività in favore di un committente con cui mantengono un rapporto di collaborazione stabile e continuativo, ma senza vincolo di subordinazione tipico dei dipendenti. Si tratta di una forma di lavoro parasubordinato in cui, pur non essendo un vero e proprio dipendente, il collaboratore è comunque obbligato a versare contributi previdenziali alla Gestione Separata. Si rammenta che il D.Lgs. n. 81/2015 ha disposto dal 25.6.2015 l’abrogazione del c.d. “lavoro a progetto”

3. Collaboratori Occasionali

I collaboratori occasionali sono lavoratori che svolgono prestazioni sporadiche per uno o più committenti, senza un rapporto stabile e continuativo. Tuttavia, l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata INPS scatta solo se il reddito annuo percepito dal collaboratore per ciascun committente supera i € 5.000. Sotto questa soglia, non è necessario il versamento dei contributi.

4. Lavoratori Autonomi Occasionali

Anche i lavoratori autonomi occasionali, ovvero coloro che prestano servizi o lavori senza una regolarità e senza essere legati da un contratto subordinato, sono tenuti a iscriversi alla Gestione Separata se il reddito percepito supera i € 5.000 all’anno. In questo caso, i contributi vengono versati solo sulla parte eccedente tale soglia.

5. Incaricati alla Vendita a Domicilio

Gli incaricati alla vendita a domicilio sono quei lavoratori che vendono prodotti porta a porta senza avere una sede fissa. Questi lavoratori sono tenuti a iscriversi alla Gestione Separata solo se il loro reddito annuo supera i € 6.410,26. Al di sotto di questa soglia, non è necessario versare i contributi.

6. Associati in Partecipazione con Apporto di Solo Lavoro

L’obbligo riguarda i contratti ancora in essere dopo i D.Lgs. n. 81/2015, fermo restando che non sono soggetti all’obbligo contributivo gli associati in partecipazione: 

  • che apportano esclusivamente capitale (beni o denaro) ovvero sia capitale che lavoro il cui reddito è qualificabile come reddito di capitale; 
  • che apportano esclusivamente lavoro, iscritti ad un Albo professionale; 
  • imprenditori, per i quali il compenso concorre alla formazione del reddito d’impresa

7. Soci-amministratori di Società

L’obbligo sussiste se il socio contestualmente:

  • partecipa al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza; 
  • ricopre la carica di amministratore percependo per essa uno . 

Pertanto, è necessaria l’iscrizione e la contribuzione: 

  • alla Gestione IVS per il lavoro prestato in qualità di socio; 
  • alla Gestione separata INPS per il compenso percepito in qualità di amministratore. 

La legittimità della “doppia iscrizione”, sancita dalla Corte Costituzionale con la sentenza 26.1.2012, n. 15, è stata confermata dalla Corte di Cassazione nell’ordinanza 27.1.2021, n. 1759 in base alla quale: 

  • non sussiste l’automatismo fra il ruolo di socio lavoratore e amministratore di una srl e l’obbligo di iscrizione sia alla Gestione separata che alla Gestione IVS; 
  • sussiste l’obbligo alla doppia contribuzione nel caso in cui l’amministratore partecipi in maniera diretta all’attività materiale ed esecutiva dell’azienda. Si rammenta inoltre che come sancito dalla Corte d’Appello di Milano (sentenze 5 / 6.10.2015, nn. 766 e 677) è a carico dell’INPS l’onere di provare il “doppio ruolo” del socio.

8. Soggetti iscritti a una Cassa ma senza versamento di contributi soggettivi

Alcuni professionisti, pur essendo iscritti a una cassa previdenziale di categoria, possono non versare i contributi soggettivi per varie ragioni, come previsto dallo statuto della cassa o per scelta personale. In questi casi, devono iscriversi alla Gestione Separata INPS per coprire la loro posizione previdenziale.

Categorie particolari

Oltre ai professionisti autonomi e collaboratori, vi sono alcune categorie speciali che sono obbligate all’iscrizione e al versamento dei contributi alla Gestione Separata. Vediamo nel dettaglio quali sono queste categorie:

  • Spedizionieri doganali non dipendenti
  • Magistrati onorari, ad esempio giudici di pace o giudici onorari 
  • Assegnisti di ricerca e dottorandi che ricevono borse di studio
  • Amministratori locali che non sono lavoratori dipendenti e non hanno altra forma di copertura previdenziale
  • Medici specializzandi con contratto di formazione specialistica
  • Volontari del Servizio Civile Nazionale

Redditi medi degli iscritti alla Gestione Separata

Secondo i dati dell’INPS, il reddito medio degli iscritti alla Gestione Separata è più basso rispetto a quello dei lavoratori dipendenti e delle categorie coperte da casse professionali. Il reddito annuo medio degli iscritti varia molto a seconda della categoria:

  • Professionisti senza cassa: Il reddito medio annuo per questa categoria si aggira attorno ai € 25.000, con forti variazioni in base alla professione e all’esperienza.
  • Collaboratori: I collaboratori tendono a percepire redditi più bassi rispetto ai professionisti, con un reddito medio annuo intorno ai € 15.000.
  • Soci-amministratori di società: I redditi per questa categoria sono molto variabili e possono essere più alti rispetto alle altre categorie della Gestione Separata, in quanto legati alle attività amministrative delle imprese.

Caratteristiche demografiche degli iscritti

Le caratteristiche demografiche degli iscritti alla Gestione Separata INPS riflettono l’evoluzione del mercato del lavoro italiano e la crescente presenza di lavoratori autonomi, collaboratori e altre forme di lavoro non subordinato. 

La Gestione Separata INPS copre una fascia ampia di età, con una concentrazione maggiore nelle fasce di età adulta. Tuttavia, esistono differenze significative in base alla categoria di lavoratori iscritti:

  • Giovani (sotto i 30 anni): Negli ultimi anni si è osservato un aumento di giovani iscritti alla Gestione Separata, specialmente tra i dottorandi, assegnisti di ricerca e professionisti autonomi. Molti giovani si iscrivono per coprire periodi di lavoro autonomo o parasubordinato, spesso durante gli anni di formazione o di inserimento nel mercato del lavoro.
  • Adulti (30-50 anni): La maggior parte degli iscritti alla Gestione Separata rientra in questa fascia di età. In particolare, i professionisti senza cassa, come consulenti aziendali, traduttori e lavoratori del settore creativo, si collocano in questa fascia. Anche i collaboratori coordinati e continuativi (Co.Co.Co.) e i soci-amministratori di società tendono a rientrare in questa categoria.
  • Over 50: Sebbene meno numerosa, questa fascia di età è comunque rappresentata, in particolare tra i professionisti autonomi con una lunga carriera alle spalle e tra gli amministratori di società. Alcuni lavoratori più anziani potrebbero iscriversi alla Gestione Separata come consulenti o collaboratori dopo una carriera come dipendenti.

La distribuzione per genere tra gli iscritti alla Gestione Separata evidenzia alcune differenze tra le categorie professionali:

  • Uomini: Storicamente, gli uomini sono leggermente più numerosi tra gli iscritti alla Gestione Separata, in particolare tra i soci-amministratori di società e i professionisti del settore tecnico (come consulenti IT o ingegneri). Gli uomini tendono a rappresentare una quota maggiore anche tra i collaboratori coordinati e continuativi di lunga data.
  • Donne: Negli ultimi anni, la presenza femminile tra gli iscritti alla Gestione Separata è in crescita, specialmente tra i professionisti autonomi nei settori creativi e nei servizi (come traduttrici, consulenti di comunicazione, freelance nel design e nella scrittura). Anche nel mondo accademico, tra i dottorandi e assegnisti di ricerca, le donne stanno assumendo un ruolo sempre più importante.

Aliquote Contributive per la Gestione Separata INPS nel 2024

Per l’anno 2024, le aliquote contributive per i lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS sono state aggiornate. Queste aliquote variano in base alla categoria di lavoratori e alla presenza o meno di altre forme di copertura previdenziale. Vediamole nel dettaglio:

Aliquote Contributive 2024:

  • 24%: soggetti titolari di pensione o provvisti di altra gestione previdenziale obbligatoria
  • 33,72%: Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL (indennità di disoccupazione). 

Si applica a:

  • Venditore porta a porta
  • Rapporto occasionale autonomo ex art.44, Legge n.326/2003
  • 35,03%: soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL. 

Si applica a: 

  • Collaboratori coordinati e continuativi (Co.Co.Co.)
  • Soci-amministratori di società
  • Dottorato di ricerca
  • Liquidatori di società
  • Sindaco di società e altri enti con o senza personalità giuridica
  • Collaboratore di giornali, riviste
  • Associati in partecipazione con apporto di solo lavoro
  • Lavoratori autonomi occasionali e collaboratori occasionali (sui redditi eccedenti i € 5.000)
  • 26,07%: questa è l’aliquota ridotta per i professionisti senza Cassa. Non include la copertura per malattia e maternità, ma è obbligatoria per garantire la pensione. 

Si applica a:

  • Professionisti autonomi senza cassa previdenziale

Lavoratori del settore sportivo dilettantistico 

A seguito dell’entrata in vigore della “Riforma dello sport” contenuta nel D.Lgs. n. 36/2021, l’INPS nella Circolare 31.10.2023, n. 88 ha fornito chiarimenti in merito all’obblighi previdenziali per i lavoratori sportivi del settore dilettantistico ed i co.co.co. di carattere amministrativo-gestionale in società / associazioni sportive dilettantistiche / federazioni / discipline sportive associate / enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI / CIP, ripresi e confermati dalla Circolare n. 24 in esame. 

In particolare, si evidenzia che l’art. 35, D.Lgs. n. 36/2021 dispone che i lavoratori sportivi del settore dilettantistico sono tenuti: all’iscrizione alla Gestione separata INPS qualora titolari di un contratto di co.co.co. o lavoratori autonomi, anche titolari di partita IVA; alla contribuzione al superamento del limite di € 5.000, considerando, in presenza di più rapporti, tutti i compensi erogati dai diversi committenti, compresi quelli ai lavoratori autonomi occasionali di cui all’art. 44, DL n. 269/2003.

Massimale e Minimale Reddito 2024

Il massimale e il minimale di reddito sono strumenti fondamentali per il funzionamento del sistema previdenziale. Il massimale permette di evitare versamenti eccessivi da parte dei lavoratori con redditi alti, mentre il minimale garantisce che i lavoratori con redditi più bassi possano comunque accumulare i requisiti necessari per l’accredito annuale completo ai fini della pensione.

Queste soglie assicurano che il sistema previdenziale sia sostenibile, equo e capace di rispondere alle diverse esigenze delle categorie di lavoratori che operano in autonomia o con rapporti di collaborazione parasubordinata.

Il massimale rappresenta un tetto massimo oltre il quale non si effettuano ulteriori versamenti alla Gestione Separata, garantendo al lavoratore il massimo accredito previdenziale previsto per quell’anno. Questo meccanismo tutela sia i lavoratori che percepiscono redditi elevati, sia il sistema previdenziale, che garantisce copertura fino a un limite stabilito.

  • Massimale Reddito: € 119.650 – oltre questo importo non sono dovuti ulteriori contributi previdenziali.

Il minimale di reddito rappresenta, invece, la soglia minima di guadagno annuo necessaria per ottenere l’accredito di un’intera annualità contributiva.

  • Minimale Reddito: € 18.415 – se il reddito è inferiore a questa soglia, i contributi devono comunque essere versati sul minimale, con un calcolo forfettario basato su tale importo.

Come versare i contributi alla Gestione Separata INPS

Il versamento dei contributi alla Gestione Separata INPS viene solitamente effettuato attraverso la Dichiarazione dei Redditi (Modello Unico), per i lavoratori autonomi, oppure direttamente dal committente per i collaboratori. In quest’ultimo caso, il committente trattiene la quota di contributi a carico del lavoratore (pari a circa 1/3 dell’aliquota totale) e versa l’intero importo all’INPS.

Conclusione

La Gestione Separata INPS rappresenta una forma fondamentale di previdenza per tutti quei lavoratori che, per la natura autonoma o parasubordinata della loro attività, non sono coperti da altre casse previdenziali. È importante, per chi rientra nelle categorie descritte, procedere all’iscrizione e versare regolarmente i contributi per garantire una futura copertura pensionistica e l’accesso a eventuali prestazioni assistenziali come malattia e maternità. 

Se hai dubbi sulla tua posizione o necessiti di maggiori informazioni, puoi consultare il sito dell’INPS per verificare le norme aggiornate e le procedure di iscrizione alla Gestione Separata. In alternativa, puoi rivolgerti a noi per una consulenza personalizzata, in modo da chiarire ogni aspetto riguardante il tuo inquadramento previdenziale e assicurarti di essere in regola con gli obblighi contributivi. 

Siamo a disposizione per assisterti passo dopo passo nella gestione della tua posizione previdenziale.

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